Zio Jack, la prima braceria del napoletano
Quella di Zio Jack è stata la prima, vera, steak house sorta sul territorio partenopeo. Ecco la sua storia.
Era il 30 agosto del 1975 quando, nella zona bene della città, in Via Cimarosa, al Vomero, il locale venne inaugurato di fronte a Villa Floridiana.
Successivamente Zio Jack cambiò sede, trasferendosi in Via Palepoli, nel borgo di Santa Lucia.
Zona di lungomare, Santa Lucia fu resa edificabile grazie ad un riempimento terminato nel 1872.
Fu proprio grazie a questo accorgimento che locali quali la Griglieria furono costruiti in quell’aria, godendo di una posizione strategica, con un terreno sicuro e un panorama unico, azzurro nella sua totalità, tra il cielo sovrastante e la distesa d’acqua cristallina raso terra, separati solo dal Vesuvio, a spadroneggiare, e arricchiti da Castel dell’Ovo, che impone la sua maestosa e meravigliosa presenza sulla natura.
Il locale ai giorni nostri
Ad oggi, molteplici decenni dopo, Zio Jack risulta essere uno dei punti ristorativi più noti ed apprezzati del capoluogo campano, una certezza nel panorama food napoletano.
Un successo, quello della steak house, d’altri tempi, dovuto ad ogni aspetto del suo essere, che la rendono appetibile meta di personaggi famosi, le cui foto tappezzano le pareti del locale, e di intenditori della carne, i cui palati trovano pieno soddisfacimento.
Le carni utilizzate, di dimensioni veramente smisurate e di varietà davvero innumerevoli, sono attentamente analizzate dallo staff, partendo dalla loro origine e dalla loro storia, così come sono selezionate tutte le pietanze presentate sull’enorme libro che è il menù del posto.
I wurstel, ad esempio, sono di qualità Red Superiore, il prosciutto cotto è senza polifosfati aggiunti, quello crudo è di montagna, i pomodorini sono quelli del piennolo, come vuole la tradizione napoletana, e la maionese è artigianale, di fattura di Zio Jack. Le patate sono fresche in ogni loro forma e le bibite alcoliche mai lasciate al caso: sono, infatti, elitarie o artigianali, di loro produzione.
Anche l’ambiente dà forza alla rinomanza della braceria, in quanto gli interni sono curati in ogni dettaglio, in una mescolanza tra il rustico tipico da steak house e l’eleganza caratterizzante i palazzi antichi.
Sulle pareti, che riprendono le nuances della terra, sono affissi i riconoscimenti guadagnati dal locale, tra cui il Cravattino d’oro.
Data di pubblicazione: 15 December 2023
Gastronomia Napoletana